Per fare zafferano ci vuole un bulbo
Segnatevi questo nome: crocus sativus, meglio noto come bulbo di zafferano. Da qui prende vita la pianta, poi il fiore, poi una delle spezie più cariche di storia, fascino e gusto fra quelle che utilizziamo ogni giorno nei nostri piatti.
Fin qui tutto semplice: pianta, fiore, zafferano. Che ci vuole? Un po’ di pollice verde e tutti potremmo coltivare zafferano sul balcone, vicino al basilico o al rosmarino. Ma le cose non stanno esattamente così. Se lo zafferano fa “oro rosso” di secondo nome, un motivo c’è. Anzi, più di uno.
Seguiteci nel nostro lavoro e poi, se vi va, provate a imitarci. Oppure affidatevi allo zafferano Spez, è più comodo.
Per fare oro rosso ci vuole Spez
Le nostre fasi di lavorazione
Utilizziamo la terra giusta nell’ambiente giusto. Per selezionare le aree di coltivazione migliori abbiamo sviluppato la tecnologia più avanzata, più efficace e più esclusiva che il mercato conosca: l’esperienza. In sessant’anni di lavoro ne abbiamo accumulata molta e oggi rappresenta un fattore strategico essenziale per il nostro lavoro.
Il terreno è vivo: in certi momenti è carico di energia, in altri si rilassa un po’. Per questo preserviamo la sua fertilità, quindi l’alta qualità del nostro zafferano, attraverso la rotazione delle coltivazioni, una tecnica tanto antica quanto efficace per proteggere ciò da cui tutto nasce e a cui tutto torna: la terra.
La vendemmia, i bramiti dei cervi, l’inizio della Champions League: in autunno succedono tante cose, tra queste la fioritura del crocus. Ogni bocciolo produce tre stigmi, i cosiddetti “pistilli di zafferano”, da cui deriva la spezia vera e propria. Raccogliamo gli stigmi a mano, entro mezzogiorno, altrimenti il fiore appassisce. Operazione impegnativa, lunga e delicata.
Gli stigmi appena colti vengono messi subito a essiccare, un’operazione che effettuiamo in modo completamente naturale: essiccazione mediante tostatura a una temperatura non superiore a 60° C. Da cinque chili di stigmi freschi ricaviamo un chilo di stigmi secchi.
Qui viene il bello, anzi, il buono: diventa zafferano Spez solo l’ultima parte dello stigma, quella più preziosa, quella più rossa. In questa sezione si concentrano i massimi livelli di crocina e safranale, gli elementi che determinano le specifiche proprietà organolettiche dello zafferano, il suo aroma e il suo colore. Molti dei nostri concorrenti utilizzano anche le sezioni inferiori dello stigma, quelle più gialle e meno ricche di proprietà benefiche. Come verificare la qualità superiore del nostro zafferano? Semplice, è più rosso
Qui, come lungo l’intero ciclo produttivo, l’artigianalità affonda le sue tecniche in una cultura millenaria tramandata con la pratica, con il lavoro quotidiano. Maciniamo la parte più pregiata degli stigmi impiegando solo giare in ceramica, come vuole la tradizione. Queste garantiscono il mantenimento di una temperatura costante lungo l’intero processo di macinazione, preservando il colore rosso vivo della materia prima.
La salute vien mangiando zafferano*
Sano, gustoso e ricco di proprietà benefiche: lo zafferano non fa bene solo al palato, ma a tutto il nostro corpo. Sia chiaro: non è un medicinale, né tantomeno un prodotto miracoloso. Più semplicemente, lo zafferano è ricco di sostanze salutari.
Prime fra tutte i carotenoidi, di cui questa spezia è molto ricca, pigmenti organici in grado di sviluppare un’efficace azione antiossidante, di combattere i radicali liberi e di potenziare le barriere immunitarie. Inoltre, lo zafferano contiene sia vitamine B1 e B2, elementi necessari per attivare il metabolismo e migliorare l’ossigenazione cellulare, sia aromi naturali che facilitano la digestione.
*Le informazioni riportate sono il frutto di studi condotti da enti di ricerca internazionali e pubblicati nei rispettivi siti web o in riviste specializzate. Per qualsiasi indicazione terapeutica è necessario rivolgersi al proprio medico.